Perché ho scelto medicina? (Parte 2)
Salve a tutti,
in questo secondo post, volevo condividere il motivo più
profondo per cui ho scelto di studiare medicina, il punto è che me ne sono
accorta solo due settimane fa, cioè dopo effettivamente un anno e mezzo di
università.
Oltre ai motivi che vi ho messo nel post precedente, (chi non ha letto, vada a leggere prima la “Parte 1”) quando mi facevano la fatidica domanda: “Perché vuoi fare medicina?” c’era una cosa, una sensazione che non riuscivo ad esprimere e che mancava, per poter rispondere a pieno alla domanda che mi era stata posta. Non sapevo cos’era, ma sapevo che mi mancava un pezzo, come se non avessi scoperto fino in fondo il perché di questa scelta, il perché di questa passione. Poi, due settimane fa…
Oltre ai motivi che vi ho messo nel post precedente, (chi non ha letto, vada a leggere prima la “Parte 1”) quando mi facevano la fatidica domanda: “Perché vuoi fare medicina?” c’era una cosa, una sensazione che non riuscivo ad esprimere e che mancava, per poter rispondere a pieno alla domanda che mi era stata posta. Non sapevo cos’era, ma sapevo che mi mancava un pezzo, come se non avessi scoperto fino in fondo il perché di questa scelta, il perché di questa passione. Poi, due settimane fa…
Stavo studiando per un esame, si chiama Metodologia III e
raccoglie un po’ di materie insieme. In particolare studiavo storia della medicina
e ad un certo punto mi imbatto in una slide che descrive come veniva intesa la
malattia nel medioevo (quindi non attualmente!). Brevemente: c’è la malattia
vista, in ambito magico, come scagliata da un demone e dalla quale ci si poteva
liberare solo con particolari rituali, poi c’è la malattia vista in ambito
cattolico, essa rappresenta una prova, e può essere vinta con le preghiere e i
sacramenti e infine c’è la malattia naturalistica, cioè quella che ha una causa
naturale e può essere vinta con l’utilizzo dei farmaci. Ad oggi il concetto di
malattia “cattolica” e “naturalistica” sono fusi insieme, perché il paziente
non è visto solo più come malattia, ma viene preso in considerazione in tutti i
suoi aspetti e quindi c’è una maggiore sensibilità alla persona, o almeno
dovrebbe essere così.
La mia attenzione è stata catturata da queste parole: la
medicina naturalistica viene accettata anche dal cattolicesimo in quanto il
medico assume la connotazione di “Dono di Dio”. Sono cattolica e quando ho
letto questa slide mi si sono illuminati gli occhi e finalmente ho capito il
pezzettino che mancava alla mia spiegazione, quella sensazione…ecco, ho scelto
medicina anche perché voglio essere un dono di Dio.
So che per alcuni può sembrare assurdo, ma questo aspetto è parte della mia vita, ed ora so perché sono qui.
So che per alcuni può sembrare assurdo, ma questo aspetto è parte della mia vita, ed ora so perché sono qui.
Al prossimo post,
Fanya
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